2008年12月13日 星期六

意國超法國成最大紅酒產地

意國超法國成最大紅酒產地
2008-12-12
(綜合報道)(星島日報報道)意大利拜葡萄豐收所賜,其紅酒產量在這十年來首度凌駕鄰國法國之上,令意大利成為全球最大紅酒產地。

意大利中小農場主協會(Coldiretti)估計,意大利今年度紅酒產量增至四十七億公升,比去年增加百分之八;相反法國則跌至四十四億四千萬公升,跌幅百分之五。有關估計數據將於明年一月獲得確認。

Coldiretti的紅酒專家博斯科(Domenico Bosco)表示,意大利紅酒產量曾在一九九八年超越法國,但意大利自此便減少葡萄園面積,以專注提高紅酒品質。

博 斯科又表示,意大利葡萄豐收的主要原因與天氣良好有關,良好天氣也令去年受到有毒真菌肆虐的西西里恢復產量。位於意大利中西部的托斯卡納區 (Tuscany)是意國最出名紅酒產區之一,區內出產的Brunello di Montalcino、Chianti及Vino Nobile di Montepulciano等佳釀,均屬頂級紅酒品種。
資料來源:http://news.sina.com.hk/cgi-bin/nw/show.cgi/14/1/1/969689/1.html 新浪網

2008年12月9日 星期二

Morandi靜物畫 情緒張力足


【記者方以文紐約報導】從現在開始一直到聖誕節前,每天要應付各種情願或不情願的人情活動,走到那裏都是人山人海,已經很煩心,再加上對經濟前景的憂慮, 很容易心浮氣躁。這個時候,就應該走一趟大都會博物館(The Metropolitan Museum of Art ),看看義大利畫家Giorgio Morandi的回顧展,讓自己沈靜下來。

這個全美首次的Morandi回顧展,還剩下一周就要結束(12月14日)。出生在1890年的Morandi,不同於其他出生在世紀之交的藝術家,Morandi既不身在藝術中心的巴黎,也不參與任何流派論戰,他的藝術看似簡單重複,卻傳達了濃重的情緒張力。

在 大都會展出的100多件作品裏,95%都題名「靜物」,這些靜物,絕大多數都只是幾個水瓶、木盒、陶罐。這些看來絕不起眼的物件,事實上也的確就只是 Morandi家裏的日常用具。他的主題反映的就是他的人生:從出生到1964年去逝,Morandi一生就只住在義大利北邊的古城Bologna的家 裏,先是與他的母親,後來與他3名未婚的姊妹同住(他本人也是一生未娶)。儘管他的後半生已是公認義大利當世最偉大的畫家,但他一生只離開過義大利3次, 而且只是去鄰國瑞士。然而他也並非與世隔絕的隱士,因為他在當地教課,也有一些藝界好友。

是他的生活導至他單純的藝術風格,還是他的風格讓 他選擇了平淡的生活,是個難以回答的問題。他不是自學的素人畫家,展覽中的早期作品,可看到明顯的de Chirico和塞尚影響。他的成熟風格,似乎也有立體派和抽象畫的影子,但唯一最貼切的形容,還是Morandi的風格。

大部分作品尺寸都不到8開圖畫紙,內容就只是一些放在桌上的瓶瓶罐罐,角度有些是平視,但更多的是略微俯視。器物的質地、顏色、外形、空間關係,都任由他隨意塗畫,讓人感到他花了很長的時間觀察,但下筆是已經是眼中無形。

偉大的藝術品其主題不一定要複雜:Emily Dickens、Marcel Proust、Monet的睡蓮、倪贊等大家都是如此,Morandi正是「一朵花觀看世界」的證明。

from:http://www.worldjournal.com/wj-ny-news.php?nt_seq_id=1815197

2008年12月3日 星期三

威尼斯的黑手黨-汽艇幫

最近威尼斯淹水了,大概每隔幾年就會發生這樣的事情,
然而遊客還是絡繹不絕,當冤大頭的機率也就高了。
威尼斯的汽艇業者長期對遊客敲竹槓,當地警方暗中調查許久終於鎖定20名汽艇業者,
他們常故意繞路,再以暴力脅迫顧客付更多的錢。
不過業者們都不肯認罪,還說當地官方為了考量選舉跟生活的寧靜,一直都徵一隻眼閉一隻眼,
總而言之,徵查之後,暴力脅迫遊客付高價的事情有所改善,
但是這樣詐欺的情形其實仍伺機而動。


Venezia: dall’acqua alta viene a galla il racket dei taxi

Martedì 2 Dicembre 2008
di Gianluca Amadori
Finti parcheggiatori e personale di accoglienza abusivo, i cosiddetti intromettitori, appostati tutto il giorno per catturare i turisti, dirottandoli con l’inganno su costosi motoscafi privati per arrivare a San Marco. Minacce e violenze per imporre il controllo del territorio e tenere lontani i tassisti regolari. Danneggiamenti per poter utilizzare pontili e approdi in concessione ad altre società.
Benvenuti al Tronchetto, una delle principali porte d’accesso a Venezia, da anni considerato una specie di Far West dove i vigili urbani si vedono di rado e ogni tentativo di aprire una postazione fissa delle forze dell’ordine si è sempre rivelato vano.
A delineare l’esistenza di un racket per la gestione dei flussi turistici in arrivo nella Serenissima è stata un’inchiesta del Ros dei carabinieri: mesi di appostamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, controlli fotografici e videoriprese, tra il 2005 e il 2006. Alla fine 20 imbarcazioni sono finite sotto sequestro e ad altrettanti motoscafisti e intromettitori è stato imposto il divieto di dimora nelle aree in cui operavano per accaparrarsi la clientela. Il sostituto procuratore Stefano Ancilotto li accusa di concorrenza illecita con metodi mafiosi, il processo si è aperto da poco di fronte al tribunale presieduto da Barbara Lancieri.
La difesa è agguerrita e respinge ogni addebito, negando che gli imputati abbiano mai commesso illeciti o utilizzato metodi violenti. Anzi, sostiene che l’amministrazione comunale ha sempre saputo, chiudendo un occhio per motivi di quieto vivere e di consensi elettorali.
Nel corso delle prime udienze pubbliche, ospitate nell’aula bunker di Mestre, è uscito un quadro che ha dell’incredibile per una delle città considerate tra le più tranquille al mondo. Alcuni turisti hanno denunciato la presenza di energumeni all’interno dei garage e riferito di offese e ingiurie per essersi rifiutati di salire sui motoscafi degli abusivi. Un autista di pullman di linea ha raccontato in aula delle minacce ricevute solo per aver consigliato ai viaggiatori in arrivo di utilizzare i vaporetti dell’Actv, il servizio pubblico. Tassisti regolari, che nel corso delle indagini avevano riferito ai carabinieri episodi di intimidazioni e violenze (negli anni vi sono stati anche motoscafi bruciati nella notte), davanti ai giudici hanno ritrattato, sostenendo che al Tronchetto non si spingevano perché c’era poca clientela e dunque non era conveniente. Alcuni di loro sono stati denunciati per reticenza. Ma non basta: durante il processo due imputati si sono spinti fino al punto di minacciare un maresciallo del Ros che stava deponendo in merito ai risultati delle indagini e sono stati allontanati a forza. Dalle intercettazioni telefoniche emergono anche contatti continui fra gli abusivi ed esponenti politici locali, tra richieste e promesse di regolarizzazione della loro posizione.
Il Comune di Venezia si è costituito parte civile contro i 20 imputati per chiedere il risarcimento dei danni all’immagine patiti dalla città, assieme alla Interparking, la società di gestione del garage assediato dai finti parcheggiatori, e all’Actv, il cui ex presidente, Valter Vanni, fu il primo a denunciare l’anomala situazione. In aula ha raccontato ai giudici che dei 4 milioni di turisti che ogni anno entrano in città dal Tronchetto soltanto il 6 per cento si serve dei mezzi pubblici, benché i motoscafi dei privati siano più costosi.
Dopo l’inchiesta la situazione al Tronchetto sembra essersi fatta più tranquilla, ma alcuni testimoni hanno riferito che pian piano il racket sta tentando di riprendere il controllo dell’isola.
Da: Il panorama